
Parlare di fecondazione in vitro qualche anno fa sarebbe sembrato impossibile, ma oggi anche la Cina si trova costretta a correre ai ripari, avendo registrato un crollo delle nascite inaspettato negli ultimi anni. E’ un dato di fatto che dagli anni ‘60, quando la media di nascite per donna era di circa 6 figli, vi è stato un calo di oltre il 70%, arrivando a registrare circa 1,7 nascite per donna, il minimo negli ultimi 40 anni, e nel 2022 potrebbe per la prima volta avere un valore negativo sul numero della popolazione.
I dati sulla natalità in Cina
La Cina si è trovata così nelle condizioni di adottare quello che è stato denominato “Strategia nazionale per rispondere positivamente all’invecchiamento della popolazione”, relativo al 14esimo piano quinquennale 2021-25 e agli obiettivi per la visione 2035.
In riferimento a ciò molti media, sia statali cinesi che internazionali, hanno riferito che nel piano vi è l’interesse di aumentare in modo massivo la fecondazione in vitro (IVF) per evitare il collasso demografico.
La scelta della Cina è stata ponderata e basata su dati importanti, innanzitutto, come affermato dal ministro per gli Affari Civili cinese, Li Jiheng, al momento, la Cina è il Paese con il maggior numero di popolazione anziana al mondo, ed il dato cresce senza arrestarsi.
Nonostante, la longevità e l’invecchiamento della popolazione sarebbero una situazione non reversibile nel prossimo futuro la Cina ha comunque deciso di investire in questo progetto che potrebbe dare i risultati sperati, se ben attuato, in un periodo medio.
Questo dato va affiancato a quello dell’Ufficio nazionale di statistica, che indica la percentuale di donne di età pari o superiore a 35 anni che non hanno un’età fertile ottimale in aumento anno dopo anno. Dal 2007 al 2020, i tassi di infertilità in Cina sono aumentati dal 12% al 18% e sempre più coppie con difficoltà di fertilità scelgono di avere figli attraverso la tecnologia di riproduzione assistita
A far preoccupare il governo e decidere il passo finale è stata anche la pandemia da Coronavirus che ha accelerato drasticamente una tendenza al ribasso della popolazione iniziata anni fa.
La Fecondazione in Vitro (IVF) nella strategia della Cina
Il piano prevede tra le altre cose un aumento notevole del numero di cliniche che offrono la fecondazione in vitro, applicando dei principi guida per l’applicazione della tecnologia di riproduzione assistita dall’uomo, ed al contempo istruendo la popolazione sulla PMA. Il progetto finale prevede la realizzazione, in base alle province e al numero di abitanti, di realizzare diversi centro di Procreazione Medicalmente Assistita.
Il fatto che una nazione come la Cina, da sempre o riluttante ad espandere i servizi di fecondazione in vitro, decida di aprire la strada a FIVET ed ICSI, o più in generale alla fecondazione assistita, è emblematico e potrebbe segnare un passo diverso verso l’adozione di altri stati di una politica più vicina alle coppie in difficoltà che da sempre cercano di coronare la gioia di avere un figlio.