L’isteroscopia diagnostica può essere definita come una tecnica che consiste nell’osservazione diretta dell’interno della cavità uterina; affinché questa tecnica possa essere eseguita è necessario utilizzare uno strumento denominato “isteroscopio” dotato di una piccolissima telecamera che consente l’osservazione della cavità uterina.

Che cos’è l’Isteroiscopia diagnostica?

L’isteroscopia diagnostica è un esame ambulatoriale che non necessità di alcuna preparazione farmacologica né di anestesia; viene eseguito, quindi, in ambulatorio e non in sala operatoria, consentendo così alle pazienti di stabilire, in accordo con il medico, la cura più idonea senza dover essere sottoposte ad alcun intervento chirurgico ove possibile. La durata dell’esame è di pochi minuti e, in qualche caso, può causare un dolore crampiforme addominale e/o all’altezza della spalla destra (perché il mezzo iniettato stimola il nervo frenico collegato alla spalla) di lieve entità che si risolve spontaneamente in breve tempo per cui non sono necessari farmaci.

Come viene eseguito l’esame dell’isteroscopia diagnostica?

Con la paziente in posizione ginecologica si procede all’esame con l’introduzione nel canale cervicale, e poi nella cavità uterina, dell’isteroscopio sotto visione diretta dell’operatore. L’isteroscopio consiste in una piccola sonda rigida e sottile che viene collegata, tramite una microtelecamera, ad un monitor affinché possa essere visualizzata la cavità uterina. L’ottica isteroscopica è collegata ad un cavo a fibre ottiche connesso a sua volta ad una fonte di luce e ad un tubo (collegato all’insufflatore del gas o alla sacca contenete il liquido di distensione) necessari all’osservazione della cavità uterina essendo questa una cavità virtuale per cui è necessaria la sua distensione. La dilatazione del canale cervicale ha lo scopo di consentire il passaggio della piccola sonda e può essere effettuata attraverso l’infusione di acqua sterile e, in qualche caso, attraverso un mezzo di contrasto. Nel caso di isteroscopia diagnostica la durata dell’esame può essere variabile ma non supera i 20 minuti nel caso in cui viene effettuata senza anestesia.
Per alcune pazienti, se ritenuto necessari dal medico, può essere eseguito un esame bioptico.

In quali casi viene usata l’isteroscopia diagnostica?

  • Nel caso di sanguinamento uterino anomalo, sia in età fertile che in menopausa, l’isteroscopia rappresenta l’indagine di primo livello. Il caso di sanguinamento uterino anomalo riguarda il 30% delle pazienti che si sottopongono ad isteroscopia diagnostica e sale al 70 % per le pazienti in peri e postmenopausa.
  • Nel caso di infertilità e/o poliabortività e nel caso in cui la paziente debba sottoporsi a procedure di inseminazione medicalmente assistita viene consigliata l’isteroscopia diagnostica per lo studio della cavità uterina e del canale cervicale.
  • Nel caso di polipo cervicale non totalmente visualizzabile colposcopicamente, l’isteroscopia fornisce elementi necessari (localizzazione della base, patologia associata) affinché possa essere trattato ed eventualmente rimosso.
  • L’isteroscopia fornisce elementi utili per la rimozione del corpo estraneo nel caso di Lost IUD, che di norma avviene contestualmente al tempo diagnostico isteroscopico.
  • L’esecuzione dell’isteroscopia può dirimere i dubbi diagnostici sia sulla presenza che sulla natura di patologie riguardanti il canale cervicale e/o la cavità uterina sospettate da altre indagini precedentemente eseguite (ecografia, isterosalpingografia, isterosonografia, RMN, citologia cervicale, citologia endometriale).
  • L’isteroscopia diagnostica è utile nel caso di sospetta Asherman, infatti, la comparsa di ipomenorrea, amenorrea, dismenorrea dopo traumatismi endocavitari indica la possibile avvenuta formazione di sinechie cervicali e/o endocavitarie. In tali casi, la tempestiva esecuzione di isteroscopia diagnostica consente l’evidenziamento delle sinechie in fase precoce e di norma la loro contestuale lisi isteroscopica.
  • Nel caso sia necessario effettuare un monitoraggio dell’iperplasia endometriale indipendentemente dalla terapia medica.
  • In alternativa alla valutazione ecografica transvaginale, nelle pazienti in terapia o destinate a terapia con Tamoxifene, si può effettuare una valutazione isteroscopica durante il trattamento o prima del trattamento con lo stesso farmaco. La diagnosi istreroscopica, in questo caso, può essere considerata un’indagine di secondo livello qualora si riscontrano alterazioni ecografiche.
  • La valutazione isteroscopica della cavità uterina, in pazienti destinate a chirurgia conservativa laparotomica o laparoscopica per miomi del corpo uterino, permette l’esclusione o meno di formazioni miomatose endocavitarie o a parziale sviluppo sottomucoso e di altre patologie associate.
  • Oltre a permettere una diagnosi macroscopica ed istologica di neoplasia endometriale, l’isteroscopia diagnostica consente la valutazione dell’estensione della neoplasia a livello endouterino, ma soprattutto di escludere o meno un interessamento della mucosa del canale cervicale.
  • L’esecuzione di un’isteroscopia diagnostica dopo 30 40 giorni l’esecuzione di una procedura chirurgica a rischio di formazione di sinechie uterine (revisioni di cavità post-abortum, interventi di ablazione endometriale etc.), permette di visualizzare la presenza o meno di sinechie, di effettuarne con facilità la lisi, in quanto in questa fase si tratta quasi sempre di sinechie velamentose e/o mucose.

Quando viene eseguita l’isteroscopia diagnostica?

Nelle donne con cicli regolari ed in età fertile l’esame viene eseguito subito dopo la fine del flusso mestruale o nel periodo preovulatorio dal 5° al 12° giorno del ciclo, nel periodo proliferativo medio del ciclo, sia perché il collo dell’utero è più morbido sia perché in tale fase non ci può essere in atto una fecondazione.
Per le pazienti in menopausa non c’è un periodo indicato e l’esame può essere effettuato in qualsiasi momento.

Controindicazioni all’isteroscopia

  • Presenza di una gravidanza in atto;
  • In caso di stato infiammatorio in atto o recente;
  • Carcinoma invasivo della portio già diagnosticato.

Possibili complicazioni dell’isteroscopia diagnostica

  • stimolazione vagale;
  • dolore scapolare;
  • dolore uterino;
  • infezione;
  • perforazione uterina.