l varicocele è una malattia che colpisce le vene dello scroto, quella sorta di sacchetto che ha la funzione di proteggere e contenere i testicoli, tenendoli separati dal resto del corpo per mantenerli a una temperatura leggermente più bassa.
Ma è una causa di infertilità e per questo occorre una diagnosi tempestiva. Ne soffrono circa 200mila adolescenti italiani tra gli 11 e i 17 anni e due milioni di adulti tra i 18 e i 65 anni. Parliamo del varicocele, disturbo caratterizzato da un’anormale dilatazione delle vene spermatiche, che nella grande maggioranza dei casi è asintomatico. Talvolta può essere avvertito un senso di pesantezza a livello dello scroto, che compare in genere dopo una giornata trascorsa in piedi o dopo aver fatto attività sportiva. Meno spesso gli interessati provano dolore al testicolo e solo nei casi più avanzati sono ben palpabili le vene all’interno del sacco scrotale.
L’innalzamento di temperatura a livello del testicolo, dovuto al reflusso di sangue, può causare nel tempo un danno alla mobilità e alla crescita degli spermatozoi, provocando una ridotta fertilità.
Per rilevare la comparsa di varicocele, ad esempio, basta una prima visita con lo specialista andrologo o urologo nell’età dello sviluppo. Durante la pubertà questa patologia non è pericolosa, ma può alterare la maturazione e la funzionalità dei testicoli. Nella maggior parte dei casi è sufficiente fare controlli periodici con un ecodoppler per tenere sotto controllo la situazione. Solo in caso di varicocele di grado elevato o sintomatico (associato a dolore), di testicolo di dimensioni inferiori al controlaterale o di alterazione della fertilità si deve procedere con l’intervento chirurgico, che può aumentare le probabilità di concepimento di un figlio fino al 70 per cento.