dieta della fertilità

Nel valutare la corretta alimentazione, la dieta della fertilità più idonea, si è potuto osservare come l’assunzione di zinco abbia un ruolo importante. Lo zinco, infatti, è un componente di oltre duecento enzimi del nostro corpo, del Dna e del Rna. È indispensabile alla crescita. È importante per la cicatrizzazione delle ferite. Regola gli ormoni messaggeri degli organi quali testicoli e ovaie. Potenzia le capacità di fronteggiare lo stress in maniera efficace. Mantiene sano il sistema nervoso e il cervello, soprattutto nel feto che si sviluppa. Favorisce la formazione delle ossa e dei denti. È essenziale per una costante produzione di energia. Segni di carenza si tale minerale, possono essere associati a problematiche d’infertilità, scarso senso del gusto o dell’olfatto, segni bianchi su più di due unghie. Facilità a contrarre infezioni. Smagliature, acne o pelle grassa, pallore, tendenza alla depressione, perdita dell’appetito.

Quali sono gli alimenti della dieta della fertilità?

Migliori fonti alimentari, poichè ricche di zinco sono, ostriche, radice di zenzero, agnello, noci, pecan, piselli secchi aperti, eglefino, piselli verdi, gamberetti, rape, noci del Brasile, rosso d’uovo, grano integrale, segale, avena, arachidi, mandorle. Lo Zinco è un minerale indispensabile al nostro organismo in quanto è un elemento costitutivo di oltre duecento enzimi e di molte altre proteine. In particolare è essenziale per il funzionamento di enzimi che regolano la respirazione cellulare, di quelli che hanno un’azione antiossidante e di alcune proteine che consentono di dipanare il DNA strettamente aggrovigliato nei cromosomi e quindi leggerne le istruzioni. Il contenuto complessivo di zinco nel corpo umano varia tra gli 1,4 e i 3 grammi. Lo zinco si accumula prevalentemente all’interno delle cellule di muscoli, ossa, pelle e fegato e nei capelli, ma è presente anche nei tessuti cerebrali, nel liquido seminale e, in piccole quantità, nel plasma e nei globuli bianchi. Queste riserve non sono facilmente utilizzabili, per cui la dieta della fertilità deve contenerne quantità sufficienti per soddisfare il fabbisogno dell’organismo. La carenza di zinco può dipendere da insufficiente o cattivo assorbimento (dieta ricca di cereali ma povera di proteine, alcolismo o età avanzata) o da un’eccessiva eliminazione urinaria. Anche alcuni farmaci possono provocare un deficit di zinco, fra questi i diuretici, i corticosteroidi e da certi antidepressivi. Al contrario se si assumono elevati dosaggi di integratori con zinco, è bene assumere anche un supplemento di vitamina A, il cui assorbimento può essere ostacolato da questo elemento. Normalmente i meccanismi di regolazione dell’assorbimento dello zinco permettono di evitare il rischio di un apporto eccessivo di zinco, elemento che, peraltro, è dotato di scarsa tossicità. I casi di assunzione eccessiva, che provoca febbre, nausea, vomito e diarrea, sono per lo più legati alla contaminazione di cibi e bevande da parte dei contenitori galvanizzati usati per la conservazione. Tali contenitori possono infatti rilasciare zinco quando lasciati aperti, specie se il loro contenuto è fortemente acido. Il fabbisogno giornaliero di zinco è di circa 4-10 mg nel bambino, 8 mg per le donne e 10 mg negli uomini adulti e nelle donne durante la gravidanza e l’allattamento.

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