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Il tipo di trattamento dipende dallo stadio della malattia, dal danno alle ovaie e dall’età della paziente: quello che si consiglio alle donne che sospettano di esserne affette è di effettuare gli esami necessari per diagnosticarla precocemente, per migliorare il prima possibile la loro qualità della vita. In particolare, è bene far presente, anche e soprattutto alle più giovani, che forti dolori durante il ciclo o durante i rapporti sessuali non sono normali: consultare uno specialista quanto prima è fondamentale per intervenire e arginare l’avanzamento della malattia.

Soffrire di endometriosi e desiderare un figlio: impossibile? Non è detto. Perché oggi, il 95 per cento delle donne sotto i 35 anni affette da endometriosi riesce a ottenere una gravidanza dopo la vitrificazione dei propri ovociti.

Merito del progresso nelle tecniche di vitrificazione che nell’ultimo decennio hanno permesso lo sviluppo di efficaci programmi di preservazione della fertilità, capaci di offrire sempre maggiori garanzie di una futura gravidanza alle donne la cui riserva ovarica può esser compromessa per diversi motivi. Uno fra questi è proprio l’endometriosi, patologia che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile e che, nella maggior parte dei casi, implica la necessità di affrontare un percorso di fecondazione assistita per coronare il desiderio di maternità. Purtroppo, di endometriosi non si guarisce, ma esistono diversi trattamenti in grado di ridurre il dolore

L’endometriosi può risultare fortemente invalidante e può essere causa di infertilità. A questo riguardo, il numero di ovociti crioconservati e l’età della paziente sono fattori chiave per il successo di un percorso di riproduzione assistita che possa rispondere positivamente al desiderio di gravidanza nonostante una diagnosi di endometriosi. C’è però un numero ben preciso di ovociti da vitrificare per ottimizzare le possibilità di successo del trattamento di PMA. Lo ha evidenziato il recente studio Number needed to freeze: cumulative live birth rate after fertility preservation in women with endometriosis, condotto dalla Dott.ssa Ana Cobo, Direttrice dell’Unità di Crioconservazione di IVI, la prima istituzione medica in Spagna completamente specializzata nella Fecondazione Assistita, con varie sedi in Europa, Italia inclusa. Lo studio ha dimostrato che maggiore è il numero di ovociti vitrificati, tanto più alte saranno le possibilità di successo del percorso di fecondazione assistita.
In particolare, nelle pazienti di età inferiore ai 35 anni, affette da endometriosi, è stato raggiunto un tasso di successo del 95% nei trattamenti di PMA effettuati a seguito della vitrificazione di circa 20 ovociti; mentre, nelle pazienti di età superiore ai 35 anni, il tasso di successo si è attestato intorno all’80%.

I risultati indicano chiaramente l’effetto positivo della giovinezza sugli esiti riproduttivi nelle pazienti con endometriosi. Tuttavia, occorre fare una precisazione riguardo le pazienti che presentano uno stadio avanzato della malattia o che sono state sottoposte a un intervento chirurgico. Infatti, se è vero che prelevare circa 15-20 ovociti per la vitrificazione (verosimilmente in due cicli di stimolazione) è relativamente facile nel caso di donne giovani, è altrettanto vero che in alcune pazienti la riserva ovarica potrebbe essere compromessa già al di sotto dei 35 anni, specialmente se si sono sottoposte a un intervento chirurgico.