
Gli italiani che scelgono la fecondazione assistita eterologa, e quindi devono ricorrere a un donatore o una donatrice esterni alla coppia per gli spermatozoi o gli ovociti, sono in continuo aumento. Un bambino su dieci, tra quelli nati da fecondazione assistita nel nostro Paese oggi, è frutto dei gameti di donatori esterni alla coppia. Lo ha sottolineato anche l’ultimo Rapporto sulla Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) del ministero della Salute, rivelando come l’incremento del numero di coppie trattate e di bimbi nati sia dovuto proprio al “boom” di procedure eterologhe.
Il mito da sfatare della fecondazione assistita eterologo
Nel panorama dell’eterologa non ci sono però solo ostacoli da superare. Grazie alla tecnologia, soprattutto, accanto alle ombre ci sono molte luci. Le procedure di gestione degli ovociti donati sono sempre più efficienti ed efficaci, per esempio: grazie alle tecniche di vitrificazione che non provocano la formazione di cristalli durante il congelamento, i gameti femminili si conservano meglio, aumentando le chance di fecondazione una volta scongelati. Fondamentale per la riuscita della Pma eterologa è anche il netto miglioramento degli esiti del trasporto del materiale genetico dall’estero, vista la carenza di “scorte” italiane che costringe molte coppie a importare ovociti, spermatozoi o direttamente gli embrioni: «L’uso di furgoni equipaggiati con azoto liquido consente un monitoraggio migliore della temperatura rispetto al trasporto aereo in vapori di azoto. Questi accorgimenti migliorano l’esito finale dell’ intera operazione.
Quali sono le tecniche di fecondazione assistita di tipo eterologo
Possono accedere alle tecniche di fecondazione assistita di tipo eterologo le coppie che presentano fattori irreversibili d’infertilità purchè l’età della donna non superi i 50 anni. Non potranno ricorrere alla donazione né donne single, né coppie dello stesso sesso.
Ovodonazione
Quando il ricorso ai gameti esterni alla coppia è motivato da fattori di infertilità femminile si parla di ovodonazione. L’ovodonazione prevede l’inseminazione dell’ovocita proveniente da una donatrice ed il trasferimento dell’ embrione ottenuto nell’utero della donna ricevente.
Le indicazioni femminili alle tecniche di fecondazione eterologa riguardano:
- età avanzata;
- ridotta riserva ovarica;
- anomalie cromosomiche o genetiche;
- ripetuti fallimenti di tecniche di PMA riconducibili a fattori femminili;
- patologie che hanno compromesso la capacità produttiva.
Semedonazione
Il ricorso alle tecniche di fecondazione eterologa motivato da fattori di infertilità maschile viene definito semedonazione. Questa tecnica prevede l’impiego del seme di un donatore esterno alla coppia per l’inseminazione degli ovociti della donna quando il partner maschile presenta fattori irreversibili di infertilità.
Doppia donazione
Quando entrambi i partner presentano significativi fattori di sterilità, la coppia può intraprendere un percorso di fecondazione assistita eterologa che prevede l’utilizzo di gameti, sia maschili che femminili, di donatori. I Centri di PMA devono essere certificati ed autorizzati per l’importazione/esportazione di gameti ed embrioni dalle banche estere certificate.