ivf e infertilità di coppia

La nostra storia è di IVF e infertilità di coppia. Tutto ha avuto inizio a settembre del 2010 la prima volta che siamo entrati in un centro di procreazione assistita. Per due anni siamo stati considerati oggetti da “ esaminare” e da studiare e mai nessuno che si fosse soffermato sui sentimenti e le emozioni nascoste dietro ad ogni singolo esame d’ infertilità positivo, oppure ad ogni beta negativo!!!

IVF E INFERTILITA’ DI COPPIA: GAME OVER

Dopo due anni di continue cure e terapie e cicli di IVF decidiamo di fermarci un anno. Il mio corpo e la mia mente erano arrivati a destinazione. Game over ! Avevo bisogno di non pensarci più di dedicare il mio tempo ad altro. Ero esausta di sentirmi un caso clinico di ivf e infertilità di coppia. Un giorno però, passeggiando per i corridoi di un centro commerciale, leggo un poster pubblicitario del centro di pma Gatjc. Non vi nascondo che in quel momento mi sono sentita congelare dentro, davanti il mio sogno, ma che per le brutte esperienze avevo deciso di abbandonare. A volte si scappa proprio per le ferite aperte e per non risoffrire più. In quel momento ricordo, ho fatto finta di niente. Dopo 2 mesi, decido di riaprire l’argomento “tabù” con Stefano, il quale mi dice una frase che non dimenticherò mai,“ti stavo aspettando”.

IVF E INFERTILITà DI COPPIA: LET’S GO

Lui non aveva mai messo da parte questo sogno, come invece avevo cercato di fare io, si era semplicemente messo “da parte” per non rendermi stressante le giornate, aspettando che mi sentissi pronta io per ricominciare. Credetemi, questo mi ha dato davvero molta forza, mi sono detta, ci saranno delusioni, difficoltà, ma alla fine senza riprovare ancora, il mio vuoto farà sempre più rumore. Così mi collego su internet e inizio a fare una ricerca e avere informazioni su questo centro, anche perché lo avevo già sentito nominare da altre conoscenti. Decido di chiamare. Fissiamo una consulenza, e a settembre 2013 ricomincia la ma vita. Ho iniziato l’iter delle analisi, ma questa volta non come oggetto, mai sentito l’interesse da parte degli operatori che mi hanno spiegato come questo fosse fondamentale per vedere il mio profilo ormonale e immunologico.

un nuovo screening di coppia

La diagnosi dello spermiogramma di mio marito era : oligozoospermia, una produzione di spermatozoi più scarsa del normale. Dopo 14 giorni siamo ritornati al centro per visionare gli esami insieme alla biologa. Il mio profilo era nella norma tranne un pannello trombofilico mutato. Cos’era quel pannello mutato? MTHFR in omozigosi. Una serie di lettere semplicemente per dire che a causa di una di queste mutazioni, l’attecchimento dell’embrione poteva risultare difficile. Da li ulteriori esami di approfondimento ed il consulto con l’ematologo. E’ stata per noi una sorpresa conoscere questi nuovi risultati. Nessun centro aveva indagato prima in maniera cosi approfondita, considerando in questo modo tutte le possibilità di infertilità. Fiduciosi di questa nuova scoperta, inizio la terapia.

L’attesa infinita

Giorno dopo giorno i dubbi aumentavano sempre di più chissà se il mio corpo reagiva a tutte queste medicine che stavo prendendo. L’ attesa per l’ecografia di controllo seppur avveniva ogni 2 giorni circa, a me sembrava interminabile. Ogni giorno l’attesa era sempre peggiore. Ero pronta per il pick up. Successivamente, ero sempre più nervosa per l’attesa della coltivazione. Mi sono svegliata all’alba e ho dovuto aspettare ancora qualche ora prima di chiamare per avere qualche notizia. L’embriologa Rosamaria Tedesco mi confermava 3 embrioni. Finalmente il giorno del transfer, il mio primo appuntamento con il mio embrioncino e come ogni primo appuntamento l’emozione era alle stelle! Durante i giorni d’attesa prima di fare le beta, non è stato facile tenere a bada il pensiero negativo.

Benvenuta piccola Claudia

Temevo che ogni movimento, ogni gesto azzardato potesse provocare un non attecchimento. Cercavo così di pensare in maniera positiva, mi piaceva ripetere nella mia mente la frase della biologa “avete dei meravigliosi embrioni signora!!! Dopo 12 giorni, dal transfer, ho scoperto che ce l’ho fatta.
E adesso mentre sono qui a scrivere ho la mia piccola accanto che si è addormentata abbracciata al pupazzo di Winnie the Pooh. Sono felice di aver trovato in quel settembre 2013, la forza di ricominciare a crederci. La nostra storia di ivf e infertilità di coppia, nonostante tutto, è una storia a lieto fine. Grazie Gatjc.

Federica

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