
La fecondazione in vitro comprende una complessa serie di procedure utilizzate nel trattamento dei problemi di fertilità ed assistenza al concepimento. Le tecniche impiegate sono la FIVET (Fecondazione in Vitro con Embryo Transfer), FIVET con ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo). La differenza chiave tra le due procedure è la modalità con cui viene fecondato l’ovulo. Infatti, la tecnica ICSI si differenzia dalla FIVET perché la fecondazione viene ulteriormente “aiutata”, in quanto gli spermatozooi vengono direttamente iniettati all’interno dell’ovocita.
Nel corso della fecondazione in vitro vengono prelevati le cellule uovo dalle ovaie e successivamente vengono inseminati con gli spermatozoi, secondo una delle due tecniche prima descritte. Gli embrioni ottenuti rimangono in coltura in laboratorio fino al 5°-6° giorno di sviluppo per poi essere impiantati nell’utero e/o crioconservati.
Sono tecniche molto sofisticate ed efficaci per aiutare una coppia infertile e, quando necessario, è possibile inoltre procedere con trattamenti di donazione di gameti come: donazione di spermatozoi, donazioni di ovociti e doppia donazione (sia ovociti che spermatozoi).
Le percentuali di riuscita dipendono da numerosi fattori, primo fra tutti l’età della donna e le cause dell’infertilità; nel caso di impianto di più embrioni è possibile andare incontro a una gravidanza gemellare.
La FIVET è un trattamento di fecondazione in vitro che può essere utilizzato in caso di infertilità oppure quando una coppia fertile ha problemi di tipo genetico.
Nel caso in cui venga usata per la procreazione in coppie infertili in genere si tentano prima approcci meno invasivi, come ad esempio la IUI, ma ci sono alcune situazioni in cui può essere il trattamento di prima scelta, per esempio in caso di avanzata età della madre.
La FIVET viene applicata nei casi di:
- Tube danneggiate o chiuse: quando l’isterosalpingografia diagnostica la presenza delle tube chiuse, l’incontro tra ovocita e spermatozoo non può avvenire naturalmente, di conseguenza risulta necessario il ricorso alla PMA.
- Infertilità maschile di grado moderato: quando l’esame del liquido seminale presenta la concentrazione, la motilità e la morfologia degli spermatozoi ridotta il concepimento naturale risulta difficile; se dopo un certo periodo di ricerca naturale la gravidanza non arriva è possibile il ricorso alla PMA.
- Endometriosi: questa condizione consiste nello sviluppo di tessuto uterino al di fuori dell’utero. Si tratta di una malattia che può limitare la fertilità femminile.
- Infertilità inspiegata: si tratta di infertilità di origini non spiegate (SINE CAUSA).
- Disturbi dell’ovulazione: se quest’ultima è rara o assente, ci sono pochi ovociti fecondabili e quindi può diventare impossibile ottenere una gravidanza in modo naturale; una delle possibili cause la menopausa precoce, ossia la perdita della normale funzionalità ovarica prima di 40 anni.
- Utilizzo di gameti crioconservati: quando precedentemente all’utilizzo vengono crioconservati i gameti per cause mediche o sociali.
Anche in caso di coppie con problemi legati a malattie genetiche è infine possibile prendere in considerazione la FIVET, associata a una diagnosi genetica pre-impianto, ossia uno screening per la selezione degli embrioni privi dei difetti genetici cercati.
Al di là delle indicazioni pratiche che verranno fornite dalla clinica, prepararsi alla FIVET per aumentare le possibilità di successo prevede sostanzialmente le stesse attenzioni che vengono consigliate durante una ricerca di gravidanza naturale:
Assumere almeno 400 μg al giorno di acido folico.
Bere a sufficienza per mantenersi idratate.
Perdere peso se necessario (donne in sovrappeso richiedono dosi di farmaci superiori).
Attenersi ad una dieta varia e sana, ricca di frutta, verdura e cereali integrali.
Praticare regolarmente esercizio fisico (allenamenti di tipo agonistico vanno discussi con il proprio ginecologo, perché oltre una certa soglia potrebbero influire con l’assetto ormonale, ad esempio sui livelli circolanti di estradiolo).
Ridurre il consumo di caffè, evitare gli alcolici e, possibilmente, smettere di fumare.
Una coppia che si approccia alle tecniche di fecondazione assistita ha evidentemente problemi di fertilità, è quindi davvero importante non lasciare nulla al caso perché i tentativi sono purtroppo limitati.
Al di là delle indicazioni pratiche che verranno fornite dalla clinica, prepararsi alla FIVET per aumentare le
possibilità di successo prevede sostanzialmente le stesse attenzioni che vengono consigliate durante una
ricerca di gravidanza naturale:
Assumere almeno 400 μg al giorno di acido folico.
Bere a sufficienza per mantenersi idratate.
Perdere peso se necessario (donne in sovrappeso richiedono dosi di farmaci superiori).
Attenersi ad una dieta varia e sana, ricca di frutta, verdura e cereali integrali.
Praticare regolarmente esercizio fisico (allenamenti di tipo agonistico vanno discussi con il proprio
ginecologo, perché oltre una certa soglia potrebbero influire con l’assetto ormonale, ad esempio sui livelli
circolanti di estradiolo).
Ridurre il consumo di caffè, evitare gli alcolici e, possibilmente, smettere di fumare.
Una coppia che si approccia alle tecniche di fecondazione assistita ha evidentemente problemi di fertilità, è quindi davvero importante non lasciare nulla al caso perché i tentativi sono purtroppo limitati.
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