
GATJC, una parola, una serie di lettere che possono apparire strane, ma che per noi equivalgono alla felicità!
Mi presento mi chiamo Beatrice e per lunghi 8 anni ho desiderato diventare mamma. Un sogno, unico ed indescrivibile, che solo chi lo desidera nel cuore, può capire di cosa sto parlando.
Soprattutto chi lo desidera, come me, attraversando la sofferenza atroce che solo la diagnosi di “infertilità” può lasciarti addosso, attraversandoti l’anima, traforandoti l’anima. Sensazioni, emozioni, pensieri che, nonostante oggi, abbraccio la mia serena realtà, non posso dimenticare di aver vissuto e soprattutto che fuori c’è gente che ogni giorno lotta, per avere un figlio. Ed io proprio per loro, ho sentito di voler raccontare la mia storia.
Tutto ha avuto inizio già dai tempi del liceo, quando ad ogni arrivo del ciclo, sentivo quel disumano dolore addominale. Per più di un anno, ho trascurato questi segnali che il corpo mi lanciava, perchè pensavo fosse normale. Anzi, mia madre mi diceva ” è normale, anche alla nonna succedeva! “. Nel pensare stupidamente questo, ho temporeggiato nel fare una semplice visita ginecologica, un controllo, un’ecografia! Ho iniziato il mio iter di controlli nel momento in cui ho capito che avere quei dolori durante il ciclo non era poi, una cosa ” normale”. Sono così arrivata alla diagnosi di endometriosi, fino ad arrivare a più interventi di laparoscopia. Nell’ultimo intervento però mi è stata tolta una tuba, perchè piena di aderenze.
Incontro mio marito, ad una festa di laurea di un amico in comune. E’ stato uno scambio di sguardi sin da subito e di manifestazioni di interesse reciproco.Da li a 3 anni ci siamo sposati. Purtroppo nonostante fossi consapevole di avere delle problematiche non pensavo fino al punto di avere difficoltà ad ottenere la gravidanza in maniera semplice e spontanea. Dopo un anno e mezzo di inutili tentativi, inizia il nostro iter nel mondo della procreazione assistita. Il primo centro dove ci siamo rivolti è stato a Roma, dove abbiamo solo perso oltre che tanti soldi, tanta forza e speranza. Perchè si arriva a richiedere aiuto in un centro di Procreazione Assistita già con la mente a pezzi, e di tutto si ha bisogno tranne che di sentirsi, oggetti, numeri , ma soprattutto, malati! Purtroppo oltre alla perdita di tempo inutile perchè per le mie problematiche, mi hanno fatto eseguire solo la tecnica di IUI per svariate volte, ed il chè era alquanto inutile e soprattutto con una bassissima percentuale. La cosa più sconvolgente è che ho eseguito questa tecnica anche quando mi ritrovavo ad ovulare dall’ovaio dove purtroppo non ho la tuba!!! Detto questo detto tutto!
GATJC: la nostra seconda casa
Finalmente leggo su fb, la presenza di un centro d’eccellenza nella fecondazione assistita, a Gioia Tauro, GATJC Fetility Center. Non nascondo che nonostante inizialmente fossimo carichi di pregiudizi, proprio perchè increduli che potesse essere veramente così all’avanguardia, essendo a Gioia Tauro, con un pò di diffidenza, richiediamo una prima consulenza. In passato avevamo scelto Roma, perchè essendo la capitale, sicuramente poteva offrire solo dei benefici e sicurezze, ma soprattutto essere all’avanguardia. Quindi, ci siamo ritrovati ad andare fuori, quando la felicità era dietro l’angolo!
Quel giorno, nel nostro GATJC, abbiamo incontrato tutto ciò che per anni avevamo cercato a Roma, già semplicemente dalla prima consulenza. Professionalità, qualità, competenza, ma soprattutto, umanità! Da li inizia il nostro percorso, seriamente. Studiato ” a tavolino” per noi, per le nostre esigenze, quindi sicuramente più mirato e di riflesso più efficace con una più elevata possibilità di successo. Un’equipè attenta ad ogni passaggio, attenta a noi. Questa sicurezza ha permesso a me e mio marito di vivere in più serenamente il percorso che è caratterizzato da momenti di tristezza, solitudine, rabbia, un mix emotivo che abbiamo avuto la possibilità di affrontare grazie alla psicologa, presente nel centro, che fin da subito ci ha affiancato. Ogni dubbio “medico” ci è stato chiarito dal dottore, dalle ostetrich e dalle biologhe, tutti a disposizione h 24!!! Abbiamo vissuto il percorso di Fivet, nonostante i 3 esiti negativi, con tanta positività. Il primo transfer del secondo ciclo FIVET, ci ha regalato Marco, il gioiello che splende nella nostra casa, dopo tanti anni di buio. Nella nostra seconda casa, il GATJC, abbiamo un altro embrioncino ad aspettarci, e speriamo sia un altro beta positivo!S e così non fosse, ritenteremo nuovamente la FIVET al Centro GATJC. Per anni abbiamo vissuto tanto dolore nella ricerca della gravidanza, ma abbiamo anche provato la gioia che tutto può cambiare. Marco oggi è la speranza di quegli anni, diventata realtà.
Beatrice