Il ciclo mestruale è l’insieme dei processi che portano alla produzione di una cellula uovo (ovocita ). E’ un meccanismo regolato dalla ghiandola ipofisi, che detta i ritmi mestruali con la partecipazione attiva dell’ ipotalamo.
Il ciclo mestruale inizio il primo giorno di mestruazione e si completa all’incirca 28 giorni dopo. Per alcune donne è più breve, intervallo tra i cicli è inferiore ai 25 giorni (polimenorrea) per altre più lungo,in cui la distanza tra due mestruazioni successive supera i 36 giorni (oligomenorrea). La durata del flusso mestruale può variare da tre ai sette giorni.
L’ intero ciclo comprende : una fase follicolare una fase ovulatoria e una fase luteale.
La fase follicolare
La fase follicolare in genere dura 14 giorni ma la sua durata può essere più corta o lunga a seconda del ciclo mestruale; viceversa, la successiva fase del ciclo mestruale, quella luteinica, è più stabile in termini di durata, che equivale sempre a 14 giorni.Questa prima fase ha inizio con il primo giorno del ciclo mestruale e si conclude con l’ espulsione dell’ ovocita dalle ovaie (ovulazione) e la sua migrazione nelle tube. Durante la fase follicolare l’ipofisi produce l’FSH, ormone follicolo stimolante, che induce in una delle ovaie lo sviluppo di un certo numero di follicoli (variabile da donna a donna), ciascuno dei quali contiene una cellula uovo immatura. Di tutti i follicoli reclutati dall’FSH solo uno (o occasionalmente due) arriva alla piena maturità (il cosiddetto follicolo dominante) e sarà in grado di rilasciare un ovulo maturo. Gli altri follicoli interromperanno il processo di maturazione e andranno incontro ad atresia (degenerazione con conseguente morte dell’oocita). Man mano che si sviluppa, il follicolo dominante aumenta di dimensioni (circa 2 mm al giorno) e si avvicina alla superficie dell’ovaia, continuando a secernere quantità sempre maggiori di estrogeni e piccole quantità di progesterone. Quest’ultimo ormone governa maggiormente la 2° fase (fase luteale) del ciclo mestruale. Gli ormoni estrogeni, prodotti dai follicoli agiscono anche a livello uterino dove durante la fase follicolare sono responsabili dell’ispessimento dell’endometrio e della sua proliferazione e di una secrezione abbondante di muco cervicale che avrà la finalità di facilitare la risalita degli spermatozoi.
L’ovulazione (fase ovulatoria)
Quando la maturazione è completata, il follicolo dominante si rompe (sotto lo stimolo dell’estradiolo che a sua volta stimola la produzione di ormone LH che raggiunge un picco intorno alla metà del ciclo) con la conseguente espulsione dell’ ovocita in questo modo la fase follicolare termina. La cellula uovo migra nella tuba di Falloppio nell’ampolla tubarica , e qui sopravvive per circa 12-24 ore. Giunto nelle tube, potrà essere fecondato dagli spermatozoi che risalgono dalla vagina, e dare inizio a una gravidanza. E’ importante una precisazione, gli spermatozoi che riescono a penetrare nella cavità uterina e successivamente nelle tube, possono sopravvivere in questo ambiente più favorevole da un minimo di 24 ore ad un massimo di 4 giorni o poco più, per cui è possibile che l’ ovocita venga fecondato anche se si ha avuto un rapporto precedente alla sua espulsione. Considerando che gli spermatozoi mantengono la loro vitalità per 3-4 giorni , e conoscendo all’incirca il momento dell’ovulazione diventa più semplice pianificare una gravidanza. L’ovulazione avviene approssimativamente il 14° giorno del ciclo mestruale (considerando un ciclo regolare di 28 giorni), 10-12 ore dopo il picco di LH e 24-36 ore dopo il picco di estradiolo. Una volta terminata l’ovulazione, la concentrazione di FSH scende sensibilmente, come pure diminuisce quella di LH.
La fase luteale
È durante la fase luteinica che in alcune donne compare la sindrome premestruale. Denominata anche fase post-ovulatoria o secretiva , rappresenta la terza e ultima fase del ciclo mestruale, dopo l’ovulazione. Ha inizio con l’ espulsione dell’ovocita. Dopo l’ovulazione le fimbrie, le proiezioni a forma di dita nella Tuba di Falloppio raccolgono l’ovulo convogliandolo verso l’utero e se lungo il cammino esso non viene fecondato si disintegra in modo graduale. Contemporaneamente nell’ovaio il follicolo che ha generato l’ovocita si trasforma in “corpo luteo” principale fonte della produzione di progesterone che induce la trasformazione dell’endometrio in un tessuto (decidua) adatto ad accogliere un eventuale uovo fecondato, dando quindi inizio a una gravidanza. In questa fase infatti la mucosa dell’endometrio, stimolata dal progesterone si ispessisce e cresce di circa 1 mm al giorno, fino ad arrivare al momento dell’ovulazione con uno spessore che può variare tra gli 8 e i 12 mm. Uno spessore diverso da questo range potrebbe ostacolare l’impianto. Se avviene la fecondazione dell’ovocita espulso dall’ovaio si formerà l’embrione che giunge nell’utero dopo una sua permanenza nelle tube di circa 3-4 giorni , e si impianta nell’ endometrio e da quel momento dopo 8 settimane si trasforma in feto. Nel caso in cui l’ ovocita non venga fecondato, il livello di estrogeni e progesterone scendono rapidamente e si avvia così lo sfaldamento dell’ endometrio, dando luogo alla mestruazione.
Il progesterone ha vari effetti:
- ispessisce l’endometrio
- produce sostanze nutrienti le quali sostengono la gravidanza fino a quando la placenta non si forma del tutto
- mette fine alla secrezione di FSH e LH
- chiude il collo dell’utero e inspessisce le secrezioni cervicali impedendo il passaggio dello sperma
- aumenta la temperatura corporea di circa 0,2°C preparando così l’utero per l’ovulo fecondato
Per cercare di essere il più precisi possibile, il calcolo del periodo fertile si fa a partire dal primo giorno del flusso mestruale, che viene chiamato primo giorno del ciclo (ovarico). L’ arrivo delle mestruazioni infatti determina il punto di riferimento dal quale cominciare a contare, e se si ha un ciclo regolare è ancora più semplice pianificare le proprie mosse d’ anticipo.
Lo staff GATJC