I problemi di infertilità, oggi interessano circa il 20 % delle coppie in età fertile.
Fino a qualche tempo fa si attribuiva impropriamente la causa solo al fattore femminile, trascurando la sfera maschile. Ormai è risaputo come, l’infertilità dipende tanto da fattori femminili quanto da fattori maschili. In entrambi i casi, una delle principali cause della mancanza di concepimento è rappresentata dall’età.
Negli ultimi anni, sia per questioni sociali che culturali, si assiste ad un aumento della percentuale di donne che ricerca  la prima gravidanza dopo i 35 anni (circa il 20%).
È evidente che l’aumento della difficoltà di concepimento è correlato con lo spostamento dell’inizio della ricerca della gravidanza in un periodo della vita della donna in cui l’efficienza del sistema riproduttivo si riduce in modo significativo.
E’ stabilito che il periodo più fertile per una donna è  tra i 20 e i 25 anni, resta sufficientemente alto fino ai 35, subisce un considerevole calo dai 35 ai 40, è bassissimo oltre i 40. Con il trascorrere del tempo si assiste alla diminuzione del numero di follicoli che si associa ad una contemporanea riduzione della qualità ovocitaria. Se, a partire dai 35 anni, la donna subisce dei cambiamenti fisiologici che contribuiscono alla progressiva riduzione della fertilità, con l’avanzare dell’età anche la qualità delle cellule riproduttive (gameti) maschili diminuisce.

Il fattore tempo è quindi importantissimo. I dati dell’ultima relazione del Ministero della Salute mostrano che in Italia le donne accedono alle tecniche di PMA a 36,5 anni in media, con notevole ritardo rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei (34,7 anni) e che, inoltre, si è registrato un aumento dell’età media per ciclo dei partner maschili, attestata a 40 anni.
L’età influisce anche sulle probabilità di successo di un qualsiasi intervento di fecondazione assistita, come ha dimostrato uno studio ormai storico pubblicato nel 1982 sul New England Journal of Medicine.
L’età in cui si cerca la prima gravidanza, non solo può essere causa di infertilità, ma può anche inficiare il buon esito delle tecniche di PMA. Le probabilità di successo delle terapie, aumentano quanto più la diagnosi di infertilità è precoce e l’avvio ai trattamenti di PMA è tempestivo. Inoltre, grazie alla personalizzazione dei trattamenti, oggi è possibile effettuare stimolazioni ormonali efficaci limitando eventuali complicanze.

Dr.ssa M.R.Ferraro

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