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Buongiorno a tutti, mi chiamo Marta e mi ritrovo oggi, finalmente, a  poter scrivere e raccontare la mia storia, fatta di sfide e delusioni, ma soprattutto ricca, ad oggi, di gioie ed amore puro.

Ogni giorno per 7 lunghi anni, mi sono ritrovata a piangere e disperarmi del perchè il mio corpo non riuscisse a portare avanti una gravidanza. Il mio infatti, non è un problema d’infertilità di coppia specifico, ma quanto in realtà di portare avanti la gravidanza. Infatti solo dopo molti esami e pareri discordanti nel momento in cui abbiamo deciso di rivolgerci in un centro di PMA, abbiamo capito che dovevamo necessariamente attenzionare la nostra situazione, da un punto di vista medico, genetico.

L’emozione di aver ottenuto le beta “naturalmente” è arrivata a distanza di 14 mesi dal nostro matrimonio. Eravamo felicissimi, come si può ben immaginare, anche se questa gioia è durata molto poco, infatti non siamo riusciti nemmeno ad arrivare all’ecografia di controllo per l’ascolto del battito.  Questo è ciò che è accaduto per la prima gravidanza spontanea, purtroppo abbiamo sfiorato la gioia della gravidanza per ben quattro volte, prima di portare a termine la gravidanza fino alla nascita. La seconda volta  ho avuto l’interruzione a 7 settimane, la terza a 6 e la quarta, la più terrificante alla 12 esima.  Vi lascio imamginare la depressione, lo sconforto e l’angoscia di vivere per ben 4 volte dei veri e propri lutti. Perchè la sensazione che si prova è la stessa di perdere una persona cara, perchè purtroppo anche questa esperienza non mi è venuta meno nella vita.

Solo dopo tutte queste esperienze da incubo, il mio ginecologo ed il mio medico di base, si rendono conto che alla base di tutto ci potesse essere un problema genetico.

Infatti, ci iniziano a parlare si poliabortività. Mai sentita prima. Perchè finchè un problema non lo vivi in prima persona, difficilmente sei a conoscenza oltre che in maniera generale, di tutti i particolari, ed oggi potrei dire, ironicamente che mi manca solo la laurea in ginecologia e genetica!!

Dunque, sapevamo di avere un problema di “poliabortività”, sapevamo che dovevamo rivolgerci da uno specialista nel settore, ma non sapevamo da dove iniziare!

Cosi tra una ricerca e un’altra su internet, decidiamo di rivolgerci al centro Gatjc, perchè oltre ad aver visto le pubblicità nei vari social, ci siamo ritrovati a leggere le recensioni. Non avevamo nessuna conoscenza nel settore, quindi qualsiasi posto non avrebbe fatto differenza. In realta, oggi con il sennò di poi e soprattutto essendoci confrontati con altre coppie, che purtroppo alle spalle hanno esperienze pessime avute in altri centri, ci sentiamo maggiormente  fortunati, perchè siamo approdati direttamente nella nostra “isola felice”.

Dalla prima consulenza abbiamo avuto le idee chiare. Con semplicità e chiarezza ci hanno spiegato che il nostro era un possibile problema di alterazione del cariotipo e che la fase successiva doveva essere necessariamente un consulto con la genetista. Se il problema della poliabortività fosse stato realmente legato ad un problema genetico, il GATJC, come centro di PMA poteva solo aiutarci, qualora ci fossero stati i presupposti adatti, ad effettuare la pgd, ossia la diagnosi genetica preimpianto. Ovviamente di tutto questo non ci aveva parlato nessuno prima di allora, quindi nonostante per noi fosse strano ed ingiusto arrivare ad effettuare la procreazione assistita, in quanto naturalmente  riuscivamo ad ottenere la gravidanza, eravamo contenti se finalmente potevamo arrivare alla nascita delle mie ” beta”, e che non svanisse tutto solo dopo qualche settimana.

Infatti è stato così. Dopo i vari step, siamo riusciti ad intraprendere il percorso di fivet, portando in analisi genetica, su 5 blastocisti che si sono formate nel momento del pick up, 3 embrioncini geneticamente diagnosticati prima dell’impianto. Su questi tre, il primo tentativo è andato male. Da li lo sconforto è stato inevitabile. Abbiamo deciso di fermarci per alcuni mesi, perchè era pesante da mandare giù. Non so come abbiamo ritrovato la forza di ricominciare ed il secondo tentativo, si chiama Sara.

Impossibile descrivere la gioia al momento della nascita, finalmente avevo portato a termine la gravidanza!

La mia storia forse è un pò diversa perchè la nostra non è una vera e propria difficoltà di rimanere incinta, ma credetemi che la sofferenza è stata uguale ed in certo momenti l’amaro in bocca da mandare giù, ancora peggio.

Marta

 

 

 

 

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