
Caro Gatjc, scrivo questa lettera pensando di avere di fronte a me, ognuno di voi.
Siamo Maria e Francesco, fidanzati per sei anni e sposi da sette. Il primo anno di matrimonio decidiamo, un pò come tutti, di restare in due, trascorso questo tempo scatta la voglia di mettere al mondo un figlio. Proviamo per un pò di mesi, neanche troppi, ed eccola…arriva la notizia. La gioia dura poco, macchie e perdite, valori del BHCG che scendono anzichè salire, qualche giorno ed arriva il ciclo. Un lutto. Dopo qualche mese ci riproviamo. Pochi tentativi e di nuovo incinta. Stavolta i valori del BHCG sono buoni ma dentro la paura soffocante , qualche giorno e di nuovo perdite. Il riposo assoluto non serve…bisogna fare un ” raschiamento”. Una delle cose più tremenda che una donna possa vivere nella vita, ti “raschiano” l’anima!!! Ed arriva il dolore più tremendo, rialzarsi è difficilissimo anche perchè io, affetta da una patologia genetica che finora non mi aveva impedito ( quasi) nulla nella vita, inizio ad identificarmi con esse; dopo tanti consulti in giro per l’Italia e a causa di questa che ci sono stati gli aborti. E va bene, riproviamoci ancora. Adesso però la gravidanza non arrivano più. Passano i mesi fino a diventare circa tre anni. La voglia di un figlio è troppo forte , metterlo al mondo anzichè adottarlo è il riscatto della mia vita. L’ultima cosa da provare prima di arrendersi è la fecondazione assistita. Il nostro ginecologo ci consiglia il Centro Gatjc, professionalità ed eccellenza a un’ora di strada da casa nostra. Io, che finora non ne volevo sapere, decido che è la cosa da fare. Francesco mi asseconda in questa decisione, credo solo per amore, ma con il terrore che, se la cosa non fosse andata bene, quella depressione, che a fatica ero in qualche modo riuscita a gestire, mi avrebbe distrutta. Dopo tanti colloqui con il personale del centro data la mia patologia (biologici, genetista, ginecologo, ostetriche) c’è il via libera alla fecondazione. Tutto il percorso è seguito, in maniera fondamentale da Elena, la psicologa del centro. Dopo un’iperstimolazione, qualche mese di pausa per raggiungere le condizioni ideali e tanta tanta pazienza( perchè l’attesa è snervante!) finalmente il 10/10/2016 il nostro “incontro d’amore”: mi viene impiantato un embrioncino di 5 giorni che oggi si chiama Rosa. La gravidanza è difficile ed è a rischio ma quei nove mesi sono per noi tanto stressanti quanto felici. Il 24/06/17 nasce il nostro tesoro. E se la vita lo vorrà spero che un giorno riusciremo, quando Rosa ci chiederà un fratellino/ sorellina, ad iniziare una nuova avventura grazie ad un secondo embrione crioconservato.
Caro staff Gatjc, questa è la nostra storia, scritta di getto mentre Rosa fa un pisolino. Non so se aiuterò davvero qualcuno, ma scriverla ha aiutato sicuramente me. La rileggo e i toni sono forti ma, è così, che io l’ho vissuta!!
Maria, Francesco e la piccola Rosa.