
Oggigiorno, in pazienti che non hanno avuto ancora figli, la crioconservazione del liquido seminale, appare, la soluzione davanti all’ ostacolo della chemioterapia. L’aumento dei casi d’infertilità maschile e di coppia è uno dei principali motivi di calo della natività che interessa il nostro Paese. Risulta sempre più stretta e necessaria la collaborazione tra andrologi, ginecologi e biologi, ai fini di giungere in maniera precoce alla diagnosi d’infertilità.
Per i più svariati motivi, le coppie cercano una gravidanza sempre più tardi. In particolar modo, senza prestare attenzione all’importanza della prevenzione, alla cultura della prevenzione. In questo modo, trascurano le problematiche e quando subentra il desiderio di avere un figlio, puntualmente si scoprono le problematiche già presenti che molto spesso, a causa del tempo si sono cronicizzate.
Prima di effettuare la crioconservazione del liquido seminale, è fondamentale eseguire esami preventivi. Effettuare prevenzione dell’infertilità maschile, in realtà, è molto più semplice di quanto si posso credere. Una visita specialistica periodica con esame obiettivo, un’ecografia testicolare e l’analisi del liquido seminale, sono gli step principali e che permettono una diagnosi corretta. Una mancata prevenzione, inevitabilmente, sfocia in situazioni di cronicità oppure di maggiore difficoltà , oltre che per concepire naturalmente, anche per effettuare il percorso di procreazione assistita, che di gran lunga ha un costo maggiore rispetto alla prevenzione.
CRIOCONSERVAZIONE DEL LIQUIDO SEMINALE
In condizioni di malattie tumorali , il paziente può effettuare preventivamente, la crioconservazione del liquido seminale. Purtroppo, le situazioni di chemioterapia possono ledere in maniera irreversibile la capacità fecondante. Per effettuare la crioconservazione del liquido seminale è possibile prelevare gli spermatozoi dai testicoli, mediante la tecnica chiamata TESE, oppure, tramite eiaculazione spontanea. Il campione del liquido seminale può essere congelato e crioconservato per successive tecniche di PMA, sia mediante l’inseminazione intrauterina sia con tecniche FIVET( FIVE- ICSI) ed eterologa. Il liquido seminale è congelato in azoto liquido, ad una temperatura di – 196° C, insieme ad una sostanza crioprotettrice per non danneggiare le cellule.
Questa tecnica permette di conservare i gameti maschili per un tempo indefinito; sono riportati casi in letteratura, in letteratura, anche di utilizzo dopo 20-30 anni dal congelamento. Grazie alla crioconservazione del liquido seminale, prima di intraprendere il difficile percorso delle terapie antitumorali, è possibile fornire ai pazienti l’opportunità di non rinunciare alla paternità futura.
La tecnica consente nel congelare il campione di liquido seminale in azoto liquido, ad una temperatura di -196° C, insieme ad una sostanza crioprotettrice per non danneggiare le cellule. Gli spermatozoi possono rimanere in questo stato quiescente per moltissimo tempo; sono riportati casi di utilizzo con successo anche dopo 20-30 anni dal congelamento, qualora necessario. Ricorrere alla crioconservazione del liquido seminale, prima di intraprendere il difficile percorso delle terapie antitumorali, fornisce ai pazienti la possibilità di non rinunciare ad una paternità futura.