
Dall’11 marzo 2020, giorno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha dichiarato che l’epidemia di COVID-19 può essere considerata una pandemia, o meglio ancora da inizio dicembre 2019, quando a Wuhan sono comparsi i porimi casi di nuovo coronavirus, il mondo si è un poco fermato e tutto è cambiato, anche la PMA.
La Procreazione Medicalmente Assistita ha subito un arresto non indifferente proprio a causa della Pandemia da COVID-19, l’ultima stima parla di circa 4.200 nascite in meno.
Dai dati ufficiali del 2019 a quelli stimati di oggi si ha una panoramica non molto confortante, in particolar modo da ciò che è stato presentato nella “Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita – anno 2021“
I dati parlano dell’applicazione di 99.062 cicli di Procreazione Medicalmente Assistita. sia di II che di III livello, comprendenti i cicli di tipo FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni in utero), ICSI (fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma), FER (fecondazione con utilizzo di embrioni crioconservati) e FO (fecondazione con impiego di ovociti crioconservati); sia di I livello di tipologia IUI (inseminazione intrauterina).
Continua il trend in aumento dei cicli da scongelamento di embrioni FER e FO, che segnano circa un +10%. Mentre le tecniche senza donazioni di gameti registrano un calo di circa il 2%, si nota un incremento dei numeri complessivi relativi ai cicli con donazione di gameti relativi alle tecniche di I, II e III che sfiorano un +10%.
Dati alquanto freddi ma positivi presentati in questo modo ma che fanno assumere una connotazione diversa a quelli de 2020. Su una analisi del primo quadrimestre del 2020 i cicli totali iniziati con tecniche di PMA sono circa 9.500, una riduzione quindi di circa il 35% rispetto al precedente anno che ha toccato sopratutto i centri privati convenzionato, specialmente quelli delle regioni del nord ovest, quelli dei centri medi e grandi, e quelli che hanno visto la creazione di un reparto Covid-19 dedicato ai pazienti all’interno delle proprie strutture.
Il pannello previsionale, prima della raccolta dei dati reali stima quindi in un valore variabile tra i 2.400 e i 4.200 bambini nati in meno rispetto all’anno precedente, uno scenario che non fa presagire una ripresa immediata, a causa anche delle limitazioni dovute al COVID-19.
Il Centro di PMA Gatjc Fertility Center adotta tutte le misure di sicurezza affinchè i propri pazienti possano vivere il loro percorso nella massima serenità, garantendo i più alti standard e le migliori procedure di controllo.
Per qualsiasi informazioni non esitate a contattarci.