Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi, pubblicato su Fertility and Sterility (Fertilità e Sterilità), ha valutato i fattori associati al successo delle procedure di fertilizzazione in vitro (in inglese In Vitro Fertilization: IVF) con trasferimento di un singolo embrione, in termini di gravidanze ottenute e numero di nascite.
La IVF è una tecnica di riproduzione assistita che consiste nel fecondare in laboratorio un ovocita, con uno spermatozoo. L’embrione ottenuto dalla fecondazione in vitro viene impiantato nell’utero della donna entro 72 ore oppure può essere congelato e trasferito in un’altra occasione, nei paesi dove è permesso il congelamento degli embrioni. Una volta eseguita lafertilizzazione e ottenuti gli embrioni, si può pianificare il posizionamento di uno o più embrioni nell’utero, in base ad una serie di valutazioni condivise fra medico e coppia.
Lo studio ha riguardato 438 cicli di IVF, in particolare con trasferimento inutero di un singolo embrione. Il tasso di gravidanze è stato del 76,2% e quello di nascite del 66,8%. I fattori che hanno favorito l’ottenimento della gravidanzasono stati: età della donna più bassa, percentuale di ovociti maturi disponibili al momento del prelievo uguale o superiore 58%, e trasferimento in utero diblastocisti in uno stato più avanzato di sviluppo. Lo stadio di blastocisti è uno stadio di sviluppo dell’embrione che viene raggiunto alcuni giorni dopo lafertilizzazione.
Alcuni dei fattori di successo individuati in questa ricerca erano già noti, come la giovane età della donna, e altri richiedono ulteriori verifiche. Nella pratica clinica della riproduzione assistita resta comunque prioritaria una pianificazione delle procedure ritagliata sulle caratteristiche e sulle esigenze di ogni singola coppia.
Fonte: Clinical factors associated with live birth after single embryo transfer; Fertility and Sterility, Volume 98, Issue 5 , Pages 1152-1156, November 2012
Tratto da Fondazione Cesare Serono