Tutto avrei pensato nella vita, tranne di dover effettuare un percorso di procreazione assistita. Mi presento mi chiamo Elisa e nella vita mi occupo di commercio, indovinate un po’ di cosa? Abbigliamento 0- 12! La mia ironia della sorte! Ho avuto a che fare in questo settore, sin da prima di scoprire la problematica di mio marito. Ogni giorno mi ritrovo a piegare e ripiegare vestitini per bambini e credetemi è davvero difficile non pensare a quella che è la mia situazione.

Io e Francesco stiamo insieme da 8 anni.
Sapevo fosse infertile, ma l’ho sposato comunque. Dopo qualche mese di conoscenza, quando la storia stava sempre di più diventando seria, lui, con molto imbarazzo, con molta paura, mi ha confidato di avere problemi d’infertilità. Aveva 22 anni quando per “prevenzione” si è ritrovato a fare uno spermiogramma. Il fratello più grande di lui gli aveva consigliato di fare un esame del liquido seminale poiché lui aveva scoperto di avere dei problemi. In effetti, il risultato dello spermiogramma era apparso subito deficitario. Così da allora ha intrapreso una serie di cure differenti per cercare di migliorare la qualità del liquido.

Ricordo perfettamente quel momento di confidenza. Ricordo, anche, come credevo non mi interessassero quei valori non nella norma, ma anzi, li ho completamente ignorati, pensando che da li a quando avremmo deciso di avere un bambino tutto sarebbe sicuramente migliorato. In realtà, non è stato così. Nel momento in cui abbiamo deciso di provare ad avere una gravidanza, Francesco si è rivolto al centro Gatjc per effettuare l’esame dello spermiogramma di controllo. La situazione era peggiorata molto. Ci viene consigliato di fare una consulenza per avere maggiori informazioni sulla fivet, l’unica nostra possibilità per diventare genitore.

Da quel momento mi sembra di essere entrata in una bolla di sapone.Tutto intorno a me è amplificato. Esami, visite, controlli, dosaggi ormonali, punture nella pancia. Sembra un incubo. Poi mi soffermo e penso che in fondo, è una grande opportunità per chi, come noi, non vuole abbandonare il sogno di diventare genitore.

A febbraio sarò il trasfer. Auguro di poter abbracciare anch’io al più presto il grande sogno di essere madre.

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