
Mi chiamo Daniela e sono mamma solo da poche settimane. E’ indescrivibile quello che sto provando in questo momento. La vita mi ha regalato un sogno, una gioia immensa ed io mi sento molto fortunata. Nel dire questo però, non posso non ripensare a tutte le lacrime di dolore che ho versato. Quelle lacrime che mi hanno amareggiato profondamente per 7 lunghi, lunghissimi anni. Ho desiderato un figlio, sin da quando ero piccola che mi ritrovavo a giocare ore ed ore a mamma e figlia. Nel momento in cui conosco Massimo, mio marito, iniziamo a parlare ed ad immaginare un figlio ancor prima di sposarci.In fondo, è quello che fanno tutte le coppie, mai pensando a quanto possa essere difficile, a volte, concepire naturalmente. D’altronde, nessuno ti parla di queste cose, nessuno ti informa degli esami preventivi che sarebbe bene effettuare negli anni, senza dover arrivare a scoprire di soffrire d’infertilità, dopo il matrimonio! La nostra storia, infatti, è legata proprio alla negligenza, ahimè, che abbiamo avuto. Una negligenza, però, legata alla non conoscenza. Non avevo mai fatto un tampone vaginale e ne mio marito uno spermiogramma. Insomma, dopo 2 anni di tentativi senza nessun risultato, ci rivolgiamo al primo centro di PMA. Dopo la consulenza ci indirizzano ad effettuare alcuni esami diagnostici. Risultato? Mio marito presenta una forma di oligoastenospermia, ossia, una riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi nel liquido seminale, ed io le tube chiuse. Iniziamo, così, una prima tecnica di ICSI nel centro dove abbiamo effettuato gli esami diagnostici. Pur non essendo esperti del settore, soprattutto perchè era la prima esperienza, capivamo che qualcosa non andava. La stimolazione era fatta senza eseguir i dosaggi ormonali, con controlli ecografici sporadici. Ero arrivata al giorno del pick up, in una significativa iperstimolazione, che subito dopo, mi ha creato notevoli danni. A causa di quell’esperienza e successivamente ai 2 risultati negativi pst transfer, ero completamente in tilt. Ci siamo fermati per 2 anni. Dopo i tanti fallimenti, mi dicevo “se arriva arriva”, ma dentro di me, sapevo che non potevo rassegnarmi e dovevo, ritornare a lottare. Con tante paure e timori, ci siamo rivolti al centro Gatjc, un centro del quale non sapevo nulla, solo che si trovava a Gioia Tauro. Di questo ero già scettica, perchè era strano avere da noi, in Calabria un centro di eccellenza nazionale ed internazionale. Arriviamo carichi di paure e con il desiderio nel cuore. Li troviamo un ambiente meraviglioso sin da subito ad accoglierci. Dopo meno di un annetto, rimango incinta. Già era tutto meraviglioso da quell’istante in cui il valore delle beta, anche se apparentemente bassino, era per me il numero più alto in assoluto. Il primo risultato era 88, tondo tondo! Da li inutile descrivere la gioia immensa. Oggi la mia bambina, Stella, ha solo 3 settimane, ma sentivo il bisogno di scrivere questa lettera, per ringraziare chi ha reso possibile tutto questo.
Daniela